Il seguente caso clinico è caratterizzato da un affollamento dentario in una giovane ragazza di 28 anni. La sistematica fotografica intraorale mostra un affollamento dentario maggiore all’arcata inferiore con il 43 in posizione ectopica vestibolare e la linea mediana inferiore deviata verso destra.
Sistematica iniziale:
L’Ortopantomografia delle arcate dentarie superiore ed inferiore mostra la presenza di tutti gli elementi dentari, eccetto del terzo molare superiore di destra.
Ortopantomografia:
Dalla teleradiografia L-L del cranio possiamo notare l’a proclinazione vestibolare degli incisive inferiori.
Teleradiografia L-L+ tracciato cefalometrico:
Pertanto l’allineamento dentario è stato eseguito mediante una riduzione dello smalto a livello interdentale (stripping) per evitare di proclinare ulteriormente gli incisivi.
La richiesta del paziente era quella di una ortodonzia invisibile e confortevole, senza alterazioni fonetiche e problematiche ai tessuti molli. Pertanto la malocclusione è stata trattata mediante una ortodonzia linguale fissa senza brackets mediante l’utilizzo di fili intrecciati in acciaio dello spessore di .0175 inch (retainers) direttamente bondati sui denti mediante resina composita. Questi fili sono stati modellati prima di essere bondati in modo da ottenere lo spostamento dentario desiderato (per cui sono denominati “retainers attivi”). La modellazione dei retainers può essere effettuata sui modelli in gesso o direttamente sulle superficie linguale dei denti.
I fili sono modellati con pieghe di primo e secondo ordine, come le pieghe ad U e le pieghe di inset ed offset, mediante una pinza a becco di uccello o tonda quadra.
Ulteriori attivazioni si realizzano piegando i fili in senso vestibolare o linguale e mediante apertura o chiusura delle pieghe di secondo ordine.
I retainers sono stati applicati all’arcata dentaria superiore ed inferiore dal primo premolare di destra al primo premolare di sinistra.
Dopo le attivazioni i retainers avevano una lunghezza maggiore rispetto a quella della superficie linguale dei denti coinvolti. Questo dava la forza per espandere l’arcata.
Dapprima è stata eseguita la procedura di stripping all’arcata dentaria inferiore.
Poi il retainer attivo è stato applicato secondo la procedura tradizionale di bondaggio. Dopo aver pulito i denti con una pasta pomice ed uno spazzolino a basso numero di giri la superficie linguale è stata mordenzata per 30 secondi con acido idrofluoridico al 37%.
Poi è stato applicato l’adesivo e fotopolimerizzato.
Il filo è stato accostato ai denti mediante una pinzetta odontoiatrica ed è stato bondato dapprima al dente più lingualizzato mediante del composito fluido.
Quindi è stato bondato sugli altri denti, chiudendo le anse ad U e spingendolo sulla superficie linguale degli stessi li dove non si adattasse passivamente a causa delle precedenti attivazioni.
Foto dei retainers superiori ed inferiori dopo il bondaggio:
Un’accurata procedura di bonding prevede:
– il mantenimento del piano orizzontale del filo;
-evitare che il composito fluido defluisca nel solco gengivale o negli spazi interdentali;
-ricoprire il filo con uno strato di circa 1.5-2 mm di composito fluido;
-realizzare una sequenza di bondaggio precisa , ad esempio iniziando dal dente più lingualizzato e vicino al filo.
Dopo l’applicazione dei retainer all’arcata dentaria superiore ed inferiore il paziente è stato controllato ogni 3-4 settimane. Durante ciascun appuntamento il filo veniva staccato dai denti che necessitavano di essere attivati, veniva ulteriormente modellato e quindi bondato nuovamente. Il de-bonding si realizza assottigliando lo strato di composito mediante una fresa diamantata a basso numero di giri sotto irrigazione ed utilizzando poi uno specillo per staccare il filo. Per riattaccarlo è necessario applicare nuovamente l’adesivo ed il composito fluido.
I fili vengono sostituiti solo se è necessario introdurre attivazioni diverse o in caso si siano danneggiati.
Notiamo la riduzione dell’affollamento man mano che si trasmettono ai denti le attivazioni date ai retainers attivi:
L’allineamento dentario è stato raggiunto dopo circa 10 mesi ed i retainers attivi sono stati sostituiti da retainers passivi.
Come possiamo vedere dalle radiografie la terapia non ha comportato riassorbimenti radicolari ne un’ulteriore vestibolarizzazione del gruppo frontale inferiore.
Ortopantomografia finale
Teleradiografia finale
Bibliografia:
1. Macchi A, Rania S, Cirulli N. Una proposta per la gestione di disallineamenti anteriori: il mantenitore attivo di contenzione (MAC)”. Mondo Ortodontico, 1999; 5: 389-393.
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3. Liou EJW, Chen LIJ, Huang CS. Nickel-titanium mandibular bonded lingual 3-3 retainer: for permanent retention and solving relapse of mandibular anterior crowding. American Journal of Orthodontics and Dentofacial Orthopedics 2001; 119:443-449.
4. Mariniello A, Cozzolino F. Lingual active retainers to achieve teeth levelling in orthodontics: case series. International Dentistry SA Vol 10 N 5, pag. 24-29, 2008.
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