La maggiore richiesta di ortodonzia nel paziente adulto che si è avuta negli ultimi anni ha portato allo sviluppo di terapie sempre più estetiche. Attacchi in ceramica, archi e legature estetici si sono diffusi sempre di più nella pratica ortodontica. Oggi abbiamo tecniche per allineare gli elementi dentari attraverso l’utilizzo di mascherine trasparenti, ma tale tecnica può esser utilizzata in un limitato numero di malocclusioni. Tutti i dispostivi di questo tipo rendono l’ordodonzia meno visibile e quindi più estetica ma nessuno di essi è in grado di nascondere completamente la terapia. L’utilizzo degli attacchi linguali è invece una tecnica completamente invisibile, non priva però di fastidi per il paziente. Tali fastidi sono dovuti sia ad alterazioni della fonetica sia al decubito degli attacchi sulla lingua.
Nella mia pratica clinica realizzo l’ortodonzia linguale senza attacchi mediante fili superelastici direttamente bondati sui denti. Tale metodica,ideata dal Prof. A. Macchi e dal Dott. N. Cirulli(1-2) e successivamente applicata anche da altri autori, è considerata dai pazienti molto confortevole, non da problemi di natura fonetica e raramente risulta fastidiosa al contatto con la lingua. Questa terapia, realizzata in pazienti con recidiva che avevano precedentemente effettuato una terapia con attacchi linguali, è risultata molto più confortevole.
Il paziente di cui di seguito parleremo è estremamente motivato ad allineare gli elementi dentari ma tramite una terapia ortodontica estetica.
Presenta la seguente situazione clinica:
– affollamento all’arcata inferiore di circa 4 mm
– affollamento all’arcata superiore di 2 mm
– testa a testa molare e canino destro
– I cl molare e canina a sinistra
– OVB di 3,5 mm
– OVJ di 3,5 mm
Inizialmente si è proceduti ad effettuare l’allineamento dentario mediante l’utilizzo di mascherine trasparenti. Questo perchè il paziente chiedeva di recarsi a visita il meno possibile, a causa dei suoi impegni di studio e di lavoro, e tale tecnica consente appuntamenti più brevi alla poltrona e sedute più dilazionate. Sui modelli in gesso del paziente è stato realizzato il set up degli spostamenti dentari e sono state termoformate le mascherine.
Le mascherine sono state consegnate al paziente dicendo di cambiarle con le mascherine successive ogni 2 settimane.
Dopo poche settimane il paziente chiede di sostituire le mascherine con una terapia linguale senza attacchi, poiché desiderava una terapia completamente invisibile e senza lo scomodo di dover togliere le mascherine in occasione dei pasti e del lavaggio dei denti. E’ stato pertanto applicato un retainer attivo ad entrambe le arcate da canino a canino.
MODELLAZIONE DEI RETAINERS
E’ stato utilizzato un filo per retainer passivo dello spessore di 0.0175 inch. All’arcata superiore è stato modellato in modo che si adattasse passivamente alla superficie linguale dei denti da canino a canino ed è stata modellata un ansa a U tra i 2 centrali
All’arcata inferiore il filo è stato modellato sempre in modo che si adattasse alla superficie linguale da canino a canino.
Delle anse a U sono state modellate tra gli elementi 42 e 43, 41 e 31, 32 e 33. Queste anse permetteranno di attivare l’espansione e l’allineamento vestibolo-linguale. E’ stato inoltre modellato un offset distale al 41 e uno mesiale al 32 per derotare questi denti.
ATTIVAZIONI DEI RETAINERS
Il retainer superiore è stato attivato aprendo l’ansa centrale di 1,5 mm. Con 2 pinze è stato piegato lingualmente il tratto di filo da bondare al centrale di destra e vestibolarmente quello da bondare al centrale di sinistra. Tali attivazioni consentono il corretto posizionamento V-L dei centrali man mano che si crea spazio.
Il retainer inferiore è stato attivato con una piega a V tra il 41 e il 42 e un’altra piega a V tra il 32 e il 33. Queste pieghe a V, consentono di vestibolarizzare gli elementi 41 e 42, Successivamente con 2 pinze il segmento da bondare sui denti 41 e 42 è stato piegato verso vestibolare mentre quello da bondare sul 31 verso linguale. Quest’ultima attivazione incrementa la forza che sposta lingualmente il 31 e espande gli incisivi di destra.
SEQUENZA DI BONDAGGIO
Le superfici linguali sono state pulite e mordenzate per 30 sec. E’ stato quindi applicato l’adesivo e polimerizzato.
All’arcata superiore il retainer è stato inizialmente bondato sui denti 21, 22 e 23. Successivamente l’ansa tra i 2 centrali è stata chiusa di 1,5 mm ed il retainer è stato bondato sui denti 11, 12 e 13.
All’arcata inferiore il retainer è stato dapprima bondato sul 41. Successivamente l’ansa tra il 41 ed il 31 è stata chiusa di 1,5mm ed il retainer è stato bondato sul 32. Il tratto di retainer da bondare sul 31 si trova ora più lingualmente rispetto a tale dente grazie alle attivazioni fatte precedentemente. Con lo strumento di utilità viene posizionato sul 31 e bondato. Il ritorno elastico del filo spingerà il dente lingualmente man mano che le anse creano lo spazio. E’ stata poi chiusa di 1,5 mm l’ansa tra gli elementi 43 e 42 ed il filo è stato bondato prima sul canino e poi sul laterale. Man mano che l’ansa crea lo spazio l’offset modellato precedentemente denoterà il 42. Infine l’ansa tra il 33 ed il 32 è stata chiusa sempre di 1,5 mm circa ed il retainer è stato bondato sul 33. Anche qui man mano che l’ansa espande si ha la derotazione del 32 grazie all’offset modellato mesialmente a tale dente.
SUCCESSIVI CONTROLLI
Il paziente è stato controllato ogni 3-4 settimane. Il filo è stato di volta in volta staccato nel tratto che si doveva attivare, consumando il composito con una fresa, ed è stato attivato o aprendo le anse o aggiungendo delle pieghe a V.
Dopo un mese è stato modellato un nuovo retainer superiore per correggere un piccolo slivellamento verticale degli incisivi. Oltre all’ansa a U tra gli incisivi è stata aggiunta un’altra ansa distale al centrale di destra. Al momento del bondaggio il retainer è stato bondato sull’11 spingendolo verso coronale di 1 mm . Il ritorno elastico del filo ha realizzato l’intrusione del centrale di destra.
L’allineamento superiore è stato raggiunto in circa 2 mesi, l’inferiore in 6 mesi.
Bibliografia
1.Macchi A, Cirulli N. “Fixed Active Retainer for Minor Anterior Tooth Movement”. Journal of Clinical Orthodontics, 2000.
2.Macchi A, Rania S, Cirulli . “Una proposta per la gestione di disallineamenti anteriori: il mantenitore attivo di contenzione (MAC)”. Mondo Ortodontico, 1999.
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