Si presentava all’attenzione dell’Autore un giovane paziente con una frattura traumatica coronale a carico del 21 localizzata in regione cervicale a circa 1 mm dalla giunzione amelo-cementizia.
Veniva effettuato un esame radiografico mediante radiografia periapicale standardizzata e, a seguito di un attento piano di trattamento, si optava per un approccio multidisciplinare con trattamento endodontico, restauro conservativo provvisorio, trattamento ortodontico e riabilitazione protesica dell’elemento dentario.
A seguito dell’esame clinico, si evidenziava una rima di frattura obliqua corono-apicale con direzione vestibolo-palatale che si approfondiva al di sotto del margine gengivale sulla superficie palatale con distacco completo del frammento coronale.
Il campo operatorio veniva isolato con diga di gomma e diga liquida e si procedeva alla devitalizzazione dell’elemento dentario con otturazione tridimensionale del sistema dei canali radicolari.
Quindi, si procedeva alla cementazione adesiva di un perno in fibra di vetro con cemento resinoso.
A seguito di detersione e disinfezione della corona, il frammento veniva riadattato alla radice mediante tecnica adesiva, ponendo particolare attenzione all’isolamento ed alla visibilità del margine cervicale.
Successivamente, l’elemento ricostruito veniva sottoposto a terapia ortodontica, al fine di realizzare un movimento di estrusione controllata, riducendo progressivamente la lunghezza della corona clinica a livello del margine incisale, in modo da non creare pre-contatti e salvaguardare la simmetria del gruppo frontale.
L’estrusione ortodontica determinava una migrazione coronale dei tessuti parodontali superficiali e profondi.
Quindi, si procedeva ad un intervento parodontale di allungamento della corona clinica, in modo da regolarizzare l’altezza della parabola gengivale rispetto al dente adiacente.
L’elemento dentario in posizione 11 non soddisfaceva il paziente da un punto di vista estetico a causa della presenza di una forte caratterizzazione lattescente situata al terzo incisale. Pertanto, si procedeva al restauro conservativo del dente con approccio minimamente invasivo.
Dopo la corretta maturazione dei tessuti parodontali, l’elemento in posizione 21 veniva sottoposto a preparazione protesica ed i tessuti marginali venivano condizionati per mezzo di una corona provvisoria in resina.
Infine, il caso veniva finalizzato con una corona in ceramica integrale sull’elemento 21.
Ringraziamenti
L’Autore esprime il proprio ringraziamento al Dr. Aldo Crescini (Brescia, Italia) per la terapia ortodontica.
Bibliografia
Odontoiatria estetica adesiva. Didattica Multimediale
A. Cerutti, F. Mangani A. Putignano
Quintessenz Verlags-GmbH, Berlin