Cari colleghi,
di seguito un caso clinico trattato con approccio protesico minimamente invasivo presentato dal Dr. Mauro Fradeani.
Presentazione del caso:
Fig 1 – Anna, 26 anni. La paziente si lamenta della ridotta lunghezza degli incisivi superiori e richiede un miglioramento dell’estetica dentale anteriore.
Fig 2 – La paziente, facendo scivolare la mandibola in avanti, fa notare come gli incisivi inferiori siano più lunghi di quelli superiori, avvalorando così la necessità di allungare questi ultimi. Si nota come in questa posizione i contatti tra i denti siano soprattutto a carico dei settori posteriori.
Fig 3 – La visione occlusale anteriore mostra la mancanza di contatto tra gli incisivi superiori e gli inferiori. Si può, inoltre, notare come i bordi incisali presentino delle usure legate all’attrito dentale a seguito di digrignamento notturno.
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Illustrazioni:
Fig.1 – Il mock-up permette al paziente di previsualizzare le lunghezze che avranno i restauri definitivi
Fig 2, 3 – Effettuati i solchi guida vestibolari si può notare come la limatura effettuata abbia solo leggermente interessato lo smalto dentale.
Fig. 4 – Sono stati realizzati 4 restauri di disegno coronale in litio disilicato con spessori che vanno da 0.2 a 0.8 mm. (Full veneers) .
Fig 5 – La preparazione minimamente invasiva ha consentito di conservare completamente lo smalto. La mordenzatura di quest’ultimo e della ceramica a base di litio disilicato assicura ai restauri cementati adesivamente un’eccezionale resistenza anche in presenza di spessori molto sottili.
Fig. 6 – I 4 restauri finali, di disegno coronale ma completamente a contatto con lo smalto, mostrano la buona integrazione estetica e biologica raggiunta in rapporto alla situazione iniziale.
Fig 7 – Grazie all’allungamento dentale, ma soprattutto all’estensione del disegno restaurativo nell’area palatale è stato possibile raggiungere un’ideale integrazione funzionale, come dimostrano i contatti occlusali sugli incisivi superiori e la disclusione dei settori posteriori.
Fig 8 – I movimenti di protrusiva e di lateralità mostrano la disclusione dei settori posteriori che consente il ripristino di una corretta funzione non certamente ottenibile con il posizionamento di faccette la cui estensione è tradizionalmente limitata alla sola faccia vestibolare.
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