Cari colleghi,
di seguito un caso di micro-endodonzia chirurgica del Dr. Arnaldo Castellucci.
Per chi fosse interessato, potete trovare l’articolo dettagliato sulle tecniche avanzate di micro-endodonzia chirurgica nel nostro blog al seguente link:
Apicectomia: lo stato dell’Arte
https://www.zerodonto.com/2010/04/apicectomia-lo-stato-dellarte-in-endodonzia-chirurgica/
Illustrazioni:
Fig 1 – Le vecchie panoramiche si commentano da sole. Dopo la terapia incongrua del molare, la panoramica dell’88 mostra una enorme lesione che sembra coinvolgere anche gli apici dei tre denti mesiali.
Fig 2 – La panoramica del ’95 mostra la terapia incongrua del 4.5 con apparentemente uno strumento fratturato in apice.
Fig 3 – La panoramica del 2011 mostra gli esiti di una apicectomia con otturazione retrograda eseguita alla vecchia maniera, con frese e amalgama, sicuramente fatta senza mezzo ingrandente da un chirurgo orale.
Nel febbraio del 2012 il paziente era stato indirizzato presso un chirurgo maxillo-faciale per l’estrazione del molare e l’enucleazione della cisti ma una mia paziente che aveva da poco tempo ricevuto una mia terapia chirurgica di apicectomia con otturazione retrograda ha indirizzato il paziente al mio studio.
Dopo la visita, il controllo del parodonto circostante per escludere la frattura radicolare e dopo aver controllato la retraibilità della guancia e quindi l’accesso chirurgico, ho dato l’appuntamento al paziente.
Nel corso dell’intervento ho rimosso dalla lesione una enorme quantità di pus denso come forse non lo avevo mai visto e, senza il minimo sforzo, ho anche potuto enucleare l’intera parete cistica.
Ho quindi rimosso le vecchie amalgame, ho preparato le cavità retrograde includendo gli istmi e le ho poi sigillate con MTA bianco. Come riempitivo della cavità cistica ho usato il materiale più a portata di mano e più economico: il sangue del paziente. (Fig.4-6)
La sutura è stata rimossa dopo 48 ore ed oggi, dopo aver fatto una incisione paramarginale, non è visibile alcuna cicatrice.
I sintomi che il paziente presentava sono del tutto scomparsi immediatamente dopo l’intervento ed oggi il paziente mastica tranquillamente sul suo dente, senza essere ricorso all’estrazione e all’impianto.
Fig 4 – Rx pre-operatoria prima del ritrattamento retrogrado al microscopio. Le vecchie otturazioni in amalgama sono state rimosse e sono state preparate corrette cavità retrograde includendo gli istmi.
Fig 5 – Rx endorale post-operatoria. I canali sono stati sigillati con MTA bianco. Come riempitivo della cavità cistica è stato usato il materiale più a portata di mano e più economico: il sangue del paziente.
Fig 6 – Rx endorale di controllo a soli 9 mesi dal ritrattamento.
Vorrei ricordare che l’Endodonzia Chirurgica (e non la Chirurgia Endodontica, che è cosa ben diversa…) se fatta con le conoscenza adatte, con la manualità adatta, con l’ingrandimento adatto (microscopio), e con i materiali adatti (MTA) ha oggi delle percentuali di successo a lungo termine altissime, molto vicine al 100%!!! Vorrei anche ricordare ai signori implantologi che gli impianti servono a rimpiazzare denti mancanti e non a sostituire denti esistenti, che il migliore “impianto” resta sempre il dente naturale ed infine che anche in Odontoiatria vale quello che è scritto nel Vangelo: “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”. Quindi, prima di prendere la pinza, pensate a cosa vorreste fosse fatto se quel dente fosse in bocca vostra…
Guarda la fotogallery su Facebook.