“L’ECCELLENZA DELLA TERAPIA ENDODONTICA ASSOCIATA ALLA SEMPLICITA’ ”
PARTE I°: LA SAGOMATURA DELLO SPAZIO ENDODONTICO.
INTRODUZIONE:
E’ fatto inconfutabile ed universalmente accettato che il successo della terapia endodontica, prescindendo ovviamente dall’esecuzione di una corretta cavità d’accesso tendente a rimuovere le interferenze coronali,sia legata all’azione sinergica di tre momenti fondamentali rappresentati dalla corretta sagomatura,dalla detersione-sterilizzazione dello spazio endodontico e dall’otturazione ermetica e stabile dello stesso.
Nell’era del Nickel-Titanio assistiamo quasi quotidianamente all’immissione sul mercato di nuovi strumenti che dovrebbero consentire all’operatore un lavoro più rapido e sicuro,di attrezzature atte a rendere l’otturazione canalare semplice,veloce e predicibile.
Scopo di questo lavoro è di proporre una nuova tecnica che pur rispettando la sopracitata triade sagomatura-detersione-otturazione, consenta non solo allo specialista in endodonzia ma anche al “generico” di eseguire una terapia canalare rapida, sicura, predicibile ed estremamente ergonomica.
A tutt’oggi la guttaperca rimane il materiale da otturazione canalare più usato, in vari modi quali la tecnica di compattazione a caldo, la veicolazione a mezzo di carriers, l’otturazione laterale a freddo, la compattazione meccanica, l’ausilio di costose attrezzature per l’apporto di calore e/o per il backfilling.

Tutti questi metodi necessitano di una curva di apprendimento notevole se si intende applicarli correttamente.
La stessa compattazione a caldo “Schilderiana”, che, se giustamente eseguita, regala stupende immagini radiologiche, richiede un sacrificio di struttura dentinale, necessaria per portare lo spreader caldo almeno a 4mm dall’apice, tale da mettere a rischio l’integrità strutturale dell’elemento trattato.

A monte di tutto questo la comprovata retrazione della guttaperca (5-7%) durante la fase di raffreddamento, l’assoluta assenza di adesione tra gutta-cemento-dentina radicolare e di conseguenza l’elevato rischio di reinfezione corono-apicale.
Foto al SEM per cortesia Dr. Luigi Generali – Università di Modena



E’ a nostra disposizione da alcuni anni un nuovo materiale,il Resilon,costituito da polimeri di poliestere di nuova concezione e suscettibile di future modifiche, le cui doti di biocompatibilità, duttilità e semplicità d’uso, lo stanno eleggendo come successore della guttaperca come provato dall’incremento delle vendite in tutto il mondo.


La tecnica che descriveremo in questo articolo è quanto di più semplice si possa pensare, la curva di apprendimento incredibilmente breve, i risultati entusiasmanti a patto di rispettare alcune procedure operative assai facilmente attuabili.
LA SAGOMATURA:
Dopo avere eseguito la corretta cavità di accesso allo scopo di eliminare le eventuali interferenze coronali con opportune frese così da ottenere un accesso rettilineo e visibile agli imbocchi canalari,


viene eseguito lo “scouting” del canale con un K-File 0,08 in bagno di EDTA Gel 20% e rilevata la lunghezza di lavoro tramite localizzatore apicale confermandola con almeno 3 rx eseguite con centratore delle quali 2 sproiettate di 30°.
La recente costruzione di uno strumento rotante 10/02 (Morita) utilizzabile alla velocità di 1000rpm e torque 0.3Ncm permette di eseguire il “cammino di percorrenza” completamente motorizzato ,completato dal passaggio di EndoWave 15/02,20/02 ed eventualmente 25/02 nei canali più ampi usati con opportuno motore endodontico alla velocità di 800 rpm ,torque 0,3 Ncm .
Gli EndoWave come già detto sono strumenti rotanti in Ni-Ti che la casa madre fornisce in 2 kits (A e B), A per canali larghi e/o con poca curvatura, B per canali stretti e/o con curvatura accentuata.
Gli strumenti hanno sezione triangolare eccetto il #15/02 e il #20/02 che presentano una sezione quadrata. La sezione triangolare, unita al particolare disegno della spiralatura “ad onda continua” li rendono particolarmente flessibili ed efficaci nell’asportazione dei detriti organici ed inorganici.



La punta non tagliente e l’esclusiva rifinitura elettro-chimica forniscono agli strumenti qualità di sicurezza uniche minimizzando gli stress da fatica ciclica e torsionale.


Nel nostro lavoro i Kits sono stati riassemblati così da ricavare un Kit misto per il “glide-path”, un cosiddetto “uni-kit” che si è rilevato utile nel 90% dei casi eseguiti ed un “L-kit” da utilizzare nei restanti casi composti da canali larghi.




LA TECNICA :
Premessa: dati i valori molto bassi richiesti dagli EndoWave l’optimum sarebbe l’utilizzo di un motore endodontico dedicato quale il Dentaport ZX II che racchiude in un solo strumento le funzioni di motore e localizzatore, munito di ben 5 dispositivi di sicurezza per il controllo del torque,velocità r.p.m.,slow-down,controllo su display del avanzamento dello strumento impiegato,auto-reverse.


La strumentazione è limitata a 4 Ni-Ti files.
Il glide-path (cammino di percorrenza) viene effettuato con 3 strumenti manuali K-File 0.08-0.10-0.12 in bagno di edta gel 19% rimosso ad ogni passaggio con NaOCl 5,25-6%. A questo punto, verificato come sopramenzionato la LL si completa con EndoWave 15/02-20/02 ed eventualmente con 25/02 tutti alla velocità di 800r.p.m.
A questo punto inizia la sagomatura del sistema radicolare : 25/06-25/04-20/06-25/02-25/04 (nei canali atresici può essere terminata a questo punto), altrimenti si può finire con 20/06. Tutti gli strumenti devono lavorare a 600 r.pm. alternando ad ogni passaggio NaOCl e Edta liquido al 19%.
I valori di torque vanno dal 0.6Nmc per conicità 0.4 al 0.9 per la conicità 0.6 1.2 per conicità 0.8.
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Per i canali ampi e diritti la sequenza operativa inizia con il 35/08 poi 30/06-25/06-25/04(per verificare la patency) per terminare con 30/06 o 25/06
Lo “stampo” impresso dagli EndoWave così usati nel canale radicolare fa sì che il cono di Resilon, Medium o Medium-Large, si adatti perfettamente, dal terzo coronale al terzo apicale,alle pareti canalari,lasciando per tutta la lunghezza uno spazio per il cemento di circa 1micron. 

Come si può osservare gli strumenti lavorano perfettamente centrati nel lume canalare lasciando pareti canalari perfettamente liscie ed eliminando la predentina. 

Nel successivo articolo (parte II), prenderemo in esame le fasi di detersione, strettamente legata alla sagomatura, ed infine l’otturazione del sistema canalare, ultimo atto della corretta terapia endodontica (parte III).
Dr. Giorgio Uccelli
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Pisa e ivi specializzato in Odontostomatologia.
Nel periodo 1980-1985 frequenta i corsi della “Division of Continuing Education Endodontic series” presso la Boston University Goldman School con i Prof. H. Schilder, H.J. Levin, D.Baraban, S. Rubin, R. Rosenkranz, S. Melnick…
Socio SIE dal 1980 e dal 1987 con la qualifica di Socio Attivo.
Nel biennio 2003-2005 ha ricoperto l’incarico di Segretario Culturale della sezione Toscana della SIE.
Relatore a Congressi Nazionali, Giornate Endodontiche, serate ANDI, è autore di numerose pubblicazioni.
Esercita la sua attività limitatamente all’Endodonzia in Marina di Carrara (MS)
Contatti: dott.uccelli1@virgilio.it
Per informazioni:
zerodonto@gmail.com